martedì 30 aprile 2013

Per la stazione?... (Palermo Lolli)

Fino a questo momento, in questa, diciamo, rubrica, mi sono occupato di stazioni che per diversi motivi non esistono più. La stazione di cui vorrei parlare ora, invece, non so se fortunatamente o sfortunatamente, vedremo poi perché, esiste ancora. Certo, non è più in esercizio, ma il fabbricato è ancora li, testimonianza dell'architettura industriale dell'ottocento.

La sua costruzione si deve ai disaccordi tra due società che si occupavano delle costruzione e gestione delle linee ferrate in Sicilia la "Società per le Strade Ferrate Calabro-Sicule" e la "Società della Ferrovia Sicula Occidentale" che aveva realizzato la linea Palermo-Marsala-Trapani  che avrebbe voluto far terminare nella stazione di Palermo Centrale.

Costruita sul "Fondo Lolli" rispecchia sostanzialmente lo stile tipico del tempo, con decorazioni sulla facciata e affreschi nelle sale interne.

Stazione di Palermo Lolli
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Inizialmente era dotata di una tettoia, con in cima le aquile, simbolo della città di Palermo, che copriva il marciapiede dove i viaggiatori attendevano di salire sui treni. Molto probabilmente ha fatto la stessa fine della tettoia che aveva lo stesso scopo e che si trovava alla stazione centrale e delle tante cancellate che delimitavano i giardini palermitani, demolite per recuperare metallo da utilizzare per la costruzione di armi durante la seconda guerra mondiale.

La tettoia interna
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Successivamente ne è stata costruita un altra.

Io l'ho visitata nel 1997 in occasione dell'evento "Palermo Apre le Porte", c'erano ancora i binari, ricordo infatti un treno a vapore e delle carrozze d'epoca, (non vorrei sbagliare perché è passato un un po' di tempo.) Ricordo però le sale d'attesa, la biglietteria. Sfortunatamente però con me non avevo una macchina fotografica... Non c'ho pensato. A quei tempi non era come ora che uno male che vada usa la macchina fotografica che c'ha nel cellulare.

Ci sono tornato il primo di ottobre del 2012. Ecco quello che ho trovato.

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Le Ferrovie dello Stato, nel tempo, hanno dismesso molto del proprio patrimonio immobiliare vendendolo ai privati. Cosa avessero intenzione di fare con questa stazione non lo so, però come si vede tutto è in stato di completo abbandono. I locali sono aperti e alla mercé di chiunque, molti elementi sono stati danneggiati dai vandali. Una tristezza che non vi dico.

In una città/nazione che lascia in stato di abbandono chiese e palazzi ben più importanti e antichi, facendo deteriorare, talvolta in maniera irreparabile, il proprio patrimonio artistico, il recupero di questa stazione viene percepito come un problema secondario.

Non so come sia adesso, ma spero che non rimanga molto in queste condizioni.

Questo è quanto.
Un saluto
Alessandro

martedì 16 aprile 2013

Strega comanda colore... (che colore?)

Per lavoro mi capitava spesso di dovere cambiare il colore di un oggetto in una foto. Arrivavano delle poltrone o dei settimini di un colore e piuttosto che spacchettare tanti articoli e poi fotografarli, quando potevo, per guadagnare tempo, ne facevo fotografare uno e poi cambiavo il colore con Photoshop.

L'altro giorno però, mi hanno posto il seguente quesito, "Si può colorare una foto in bianco e nero? Se si me ne coloreresti una?"
Beh, certamente, non è proprio il massimo, però si può fare.
In genere si porta in bianco e nero una foto a colori per renderla più bella, e non il contrario.

La foto che mi hanno dato è la seguente

Immagine in bianco e nero
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Odiosa da colorare, visto la quantità di oggetti.
Cominciamo con il selezionare la pelle, per fare questo è possibile utilizzare lo strumento di selezione che più vi viene comodo.

La selezione della pelle
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A questo punto si aggiunge un livello di controllo "Hue/Saturation" e si attiva l'opzione "Colorize".

Il livello di controllo Hue/Saturation
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Si ottiene questo risultato.

La selezione colorata
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Ora, non per cosa, ma non mi pare proprio un bel colore per la pelle, un po' aragostata. Per portarla ad un colore più umano modifichiamo i valori della tonalità e della saturazione al fine di ottenere la tinta voluta.

Selezione del colore corretto della pelle
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Coloriamo adesso i capelli. Dopo una selezione approssimativa utilizziamo lo strumento "Refine Edge".

Selezione dei capelli
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Dopo avere selezionato il raggio opportuno si passa il pennello con un diametro appropriato in prossimità del bordo della selezione per potere fare comparire i capelli più fini e togliere lo sfondo tra questi.

Applicazione di "Refine Edge"
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Fatto ciò come, per la pelle, si crea un controllo "Hue/Saturation" e si seleziona il colore desiderato.

Colorazione dei capelli
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Si procede quindi sempre con la stessa tecnica per tutti tutti gli oggetti che si vogliono colorare.
(Selezione, creazione del livello di controllo "Hue/Saturation" con opzione "Colorize" e scelta della tinta da utilizzare)
Di seguito alcune immagini che illustrano il progresso del lavoro.

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Ed ecco finalmente il risultato finale.

Risultato finale
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Penso sia venuto niente male.
Questo è quanto.
Un saluto
Alessandro


lunedì 8 aprile 2013

Il quesito di Harvard... (leggete un libro)

Il prezzo dei pc oramai ha raggiunto livelli accettabili e molti si sono dotati di questo strumento di indubbia utilità che ci permette di svolgere il nostro lavoro con più efficienza e ci consente di avere più tempo libero a disposizione. Nutro però alcuni dubbi su come la maggioranza delle persone utilizza questo tempo. Io, personalmente, invito a leggere un libro.

Dopo avere parlato in un altro post dell'operazione che sta facendo impazzire Facebook , ho deciso di affrontare un altro quesito che circola in rete in questi tempi.
Mi hanno chiesto che ne pensavo di questo quesito


"Questo quiz è stato sottoposto a tutti i docenti dell'università di Harvard nel Massachusetts e solamente il 4% di loro ha dato la risposta corretta."

Questa postilla serve a dare autorevolezza al quesito, dico... Harvard, eh, mica pizza e fichi...
Il fatto però che solo il 4% ha risposto correttamente a questo quesito non depone certo ad onore del corpo docente di questa prestigiosa università.
Questo però mi consola se dovessi dire qualcosa di sbagliato... (voglio dire, non ci sono riusciti loro che sono docenti ad Harvard).

Passiamo al dunque...
Evidentemente 11 x 11 non fa 4, così come 22 x 22 non fa 16. La soluzione quindi va cercata facendo altri tipi di ragionamenti che non la semplice risoluzione dell'operazione.

(Ma poi chi l'ha detto che l'ha risolto solo il 4%, vorrei sapere qual è la fonte di questo dato)

Allora... procediamo sommando le cifre di ogni numero e svolgendo poi l'operazione:

(1 + 1) x (1 + 1) = 4
(2 + 2) x (2 + 2) = 16
Di conseguenza
(3 + 3) x (3 + 3) = 36

(Secondo me questo è quello che ha risposto il 96% dei docenti. Ma sti quiz li fanno solo ad Harvard o pure da noi... devo chiedere a qualche mio collega che insegna all'università).

E se svolgessi l'operazione e poi sommassi le cifre ottenute?

11 x 11 = 121 (1+2+1) = 4
22 x 22 = 484 (4 + 8 +4) = 16
Di conseguenza
33 x 33 = 1089 (1 + 0 + 8 + 9) = 18

(Però sti americani... sono sempre avanti. Altro che INVALSI)

Fino a questo momento ho trovato queste "soluzioni" tutte "logiche". (A differenza di molti io non ho poi così tanto tempo libero, magari ne avrei trovate altre)
Il mio parere:
Questo quesito, ammesso che sia vera la storia di Harvard, cosa che molto sinceramente dubito, ad essere benevolo (molto benevolo), è, per usare un eufemismo, mal posto.
Ogni quesito di "logica" deve avere una solo risposta.
Le risposte che sono illustrate sopra sono "abbastanza logiche" e seguendo questi ragionamenti sfido chiunque a dire che sono errate.
Non esiste una risposta più "logica" di altre.

Questi sono gli inconvenienti della tecnologia a basso costo.

Questo e quanto.
Spero di non avere sbagliato nulla (Ma d'altra parte mica insegno ad Harvard)
Un saluto
Alessandro