venerdì 17 gennaio 2014

Saluti e Baci... (I villaggi di Gibellina)

La notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, a Gibellina, faceva freddo. Da poco si è scatenato l'inferno e ai superstiti l'unica cosa che rimane è la disperazione. Per primi accorrono i vigili del fuoco, ma poco posso fare di fronte all'immensità del disastro. Non vi sono più strade, interi paesi rasi al suolo. Chi è sopravvissuto cerca un riparo per la notte, c'è chi si rifugia in auto, chi invece costruisce dei con dei teli che si utilizzano nelle vigne una tenda di fortuna per riparasi dalla pioggia. 

Non esiste la protezione civile e ognuno, nell'immediato si arrangia come può. Successivamente verranno costruite delle tendopoli e ancora dopo, in attesa della ricostruzione dei paesi, che si prevede celere, sono state allestite delle baraccopoli.
Esattamente due il "Villaggio Madonna delle Grazie", e il "Villaggio Rampinseri" più vicino forse a Santa Ninfa che a Gibellina. 

Villaggio Madonna delle Grazie
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La collinetta visibile nella prima foto che compone
la cartolina del "Villaggio Madonne delle Grazie"
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Nelle cartoline ci cerca di raffigurare una certa normalità ritrovata fotografando il prefabbricato che fa da comune oppure quello adibito a Bar.

Villaggio Rampinseri
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Villaggio Rampinseri oggi
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Oggi, fortunatamente non esistono più e tutte le famiglie ospitate hanno adesso una casa, ma ancora visibili sono nel terreno le traccie delle costruzioni.

Questo è quanto
Un saluto
Alessandro

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