domenica 27 ottobre 2013

Saluti e Baci... (Poggioreale)

Deve essere giorno di festa, forse la domenica, almeno così sembra. I ragazzi seduti sulle scalinata che porta in chiesa passano il tempo discutendo. Molti, un po' meravigliati, guardano la macchina fotografica che sta facendo la foto, magari non è proprio una cosa che si vede tutti i giorni. D'altra parte Poggioreale è un piccolo paese immerso nella campagna Siciliana. Qui ci si alza la mattina presto per andare a lavorare la terra e si torna a casa quando tramonta il sole, gente semplice. A guardare in camera c'è pure il parroco e due carabinieri in un'uniforme d'altri tempi. Tutti li a guardare, mentre viene scattata la foto.

Poggioreale
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Adesso tutto è cambiato, e neanche la domenica è più festa, niente bambini per scale. I curiosi adesso, non stanno davanti all'obiettivo della macchina fotografica per mettersi in posa, ma stanno dietro e scattano le foto per cogliere la solitudine e il vuoto che adesso regna in questa piazza.

Poggioreale oggi
(foto di Chiara Salvadori)
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Niente è e sarà come prima.

Vorrei ringraziare Chiara Salvadori per avermi concesso l'utilizzo della foto da lei scattata. 
Potete trovare questa foto e tante altre bellissime immagini di Poggioreale, sempre realizzate da Chiara Salvadori, su Flickr cliccando qui .
Questo invece è l'indirizzo del suo sito web

Per chi vuole approfondire l'argomento è disponibile questo documentario, realizzato sempre da Chiara Salvadori, su Poggioreale.
A questi due link si possono trovare tutte le informazioni a riguardo:
http://www.italiaperduta.com/it/paesifantasma-in-italia/item/16-poggioreale-la-nuova-pompei.html
http://www.italiaperduta.com/it/documentari-streaming.html

Grazie ancora.

Questo è quanto.
Un saluto
Alessandro

domenica 20 ottobre 2013

Saluti e Baci... (Gibellina Vecchia) - Seconda Parte

Questo post vuole essere la continuazione del discorso che ho già affrontato nel post precedente dedicato a Gibellina, ci saranno più foto e meno testo del solito perché penso che le immagini parleranno da se.
Per agevolare il confronto tra le varie immagini, alcuni edifici sono stati evidenziati con dei quadrati colorati, in modo da rendere più facile la loro individuazione.

Cominciamo con questa cartolina.

Gibellina - Panorama
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In alto a destra si vedono due alberi abbastanza grandi, mi aspetto siano dei Pini, (riquadro rosso)  e a destra invece si vede una palazzina moderna rispetto alle case circostanti (riquadro blu).

Gibellina - Panorama, particolari
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Dopo il terremoto fu realizzata questa cartolina

Gibellina - Panorama Nord Ovest
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L'inquadratura non è proprio la stessa, però una parte del paese visualizzato nelle prima cartolina si vede pure qui. In alto a sinistra, stavolta, è possibile vedere i due alberi e quel che resta della palazzina.

Gibellina - Panorama Nord Ovest, particolari
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Nella prossima cartolina è possibile vedere l'intero paese.

Gibellina - Panorama
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Sempre con i riquadri rossi sono stati segnati gli alberi che qui si trovano a sinistra e in verde la stazione ferroviaria di cui ho discusso in un post precedente. 

Gibellina - Particolari
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L'immagine che segue non è una cartolina ma una foto realizzata da Leonardo Mistretta, subito dopo il terremoto. Ringrazio il signor Mistretta per il permesso accordatomi per il suo utilizzo, potete trovare le foto realizzate subito dopo il sisma a questo indirizzo 


Gibellina dopo il terremoto
Foto di Leonardo Mistretta
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Anche qui in rosso i due alberi, in verde la stazione e in giallo un magazzino che vedremo meglio in seguito.

Gibellina dopo il terremoto, particolari
Foto di Leonardo Mistretta
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Praticamente nulla è rimasto in piedi. 

Gibellina dopo il terremoto, particolari
Foto di Leonardo Mistretta
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In giallo sulla destra il magazzino visto nella foto scattata dall'elicottero

Gibellina dopo il terremoto, particolari
Foto di Leonardo Mistretta
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Ho cercato tramite Google Street View di trovare un posto di osservazione più il vicino possibile al punto dove si trovava la macchina fotografica quando è stata scattata la foto precedente. Ecco quello che adesso si osserva. 


Gibellina Vecchia oggi
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Le macerie sono state rimosse e si intravedono alcuni parti del "Cretto di Burri" realizzato dove prima c'era il paese. sulla destra, riquadrato in giallo è ancora visibile il magazzino, rimasto in piedi in quanto al tempo del terremoto era stato realizzato da poco. 

Gibellina Vecchia oggi
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Come ho detto prima, mi sembra che le immagini parlino da sole.
Questo è quanto.

Un saluto
Alessandro




sabato 5 ottobre 2013

Per la stazione?... (Mazara del Vallo)

Questa volta gioco in casa e non solo in senso figurato, perché la stazione di Mazara del Vallo, effettivamente è stata la mia casa, infatti, fino all'età di 13 anni, ho vissuto in uno degli appartamenti che si trovano al piano superiore e di quella casa ho ancora un ricordo nitido e bellissimo. Approfitto quindi di questa "rubrica" per potere parlare non solo dell'edificio, ma anche della vita in stazione un po' di tempo fa.

Comincio quindi con questa cartolina.
Stazione di Mazara anni 30
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La cartolina su in alto è stata realizzata durante gli anni 30, mentre quella che segue è una foto da me realizzata pochi giorni fa. 
Stazione di Mazara oggi
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Bisogna dire la verità, non è che abbia subito questi grandi stravolgimenti, però vi sono un paio di differenze.
Innanzi tutto sulla facciata non vi sono più i simboli del fascio littorio presenti nella prima foto, al primo piano, a sinistra e destra della finestra centrale (era la finestra del nostro salotto). La cancellata a sinistra è stata sostituita con un muro e a destra è stato ricavato il bar e non vi sono altre entrate oltre quella centrale che portava alla biglietteria, mentre, come si nota dalla cartolina qui sotto, due finestre sono state trasformate in porte.

La stazione di Mazara negli anni 60
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Il terrazzo di casa mia era quello dove si vede la signora che tiene in braccio il bambino, dovrebbe essere mia madre con mio fratello maggiore

La stazione oggi
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Come si può notare, anche durante gli anni 60 erano presenti gli stemmi del fascio. Questi infatti sono stati tolti negli anni 70 durante dei lavori di ristrutturazione.
La stazione, inoltre, prima, non aveva questi colori ma era grigia e durante la ristrutturazione prima citata fu colorata sempre con una base grigia più scura ma che tendeva al blu.

Finti i compiti andavamo talvolta, io e mio fratello, a giocare nei giardinetti che si trovavano in stazione. Uno vicino all'entrata e l'altro accanto al bar.

Giardinetto accanto al bar intorno agli anni 60
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Giardinetto Accanto al bar oggi
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Beh la differenza è notevole, e non penso in meglio, considerando che adesso in quello spazio si trovano spesso dei sacchi di rifiuti, ben video sorvegliati, casomai a qualcuno venisse in mente di rubarli.

Giardinetto con la vasca verso gli anni 60
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Giardinetto con vasca oggi
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Anche in questo caso il confronto è impietoso. La vasca adesso è vuota, mentre prima conteneva pesci rosse e carpe. La palma è rimasta vittima del punteruolo rosso, l'unica nota positiva è il ficus che è cresciuto notevolmente.

Nelle due foto precedenti, però, manca una cosa che ricordo benissimo e che è possibile vedere nella foto seguente.

La stazione di notte negli anni 70
 La cabina dove si trovava il banco comando dei passaggi a livello e dei segnali. Era di metallo e di colore verde. Sulla sinistra è possibile vedere dei passeggeri attendere il treno nella sala d'attesa di seconda classe, quella di prima era sempre chiusa in quanto il numero di viaggiatori che era autorizzato ad usarla era praticamente nullo ed era arredata con un tavolo al centro due panche intarsiate accostate ai muri e una consolle con specchio sulla parete di fronte alla porta. Nella ex sala d'attesa di seconda classe adesso si trova una tabaccheria. Da notare la panca esterna in legno, e il tabellone con gli orari con i numeri in plastica che si attaccavano con gli spilli.

Alla stazione mi legano tanti ricordi, come le "Befane del ferroviere" dove regalavano giocattoli ai figli dei dipendenti delle ferrovie, a me, ovviamente, hanno regalato una serie di trenini elettrici.
Un altro momento stravagante era l'arrivo del circo. Dovere sapere infatti che durante gli anni 70 i vari circhi non si spostavano con gli autoarticolati come adesso, ma usavano la ferrovia.

Il tendone veniva eretto sul lungomare Mazzini, vicino all'hotel Hopps e gli animali, prima di venire trasferiti nella proprie gabbie vicino al tendone, stavano dentro i carri che erano posizionati sul binario che si trovava dove adesso c'è il parcheggio e sul binario, adesso inesistente, del piano caricatore.
Giornate intere di barriti e ruggiti, e biglietti omaggio per i dipendenti delle ferrovie.

Adesso non vi sono più degli appartamenti al piano superiore, ma un B&B. Mi aspetto quindi che la disposizione delle stanze sia stata tutta modificata e che nulla sia rimasto dell'appartamento che è nei miei ricordi. Potrei stare una vita a raccontare la mia infanzia in quei luoghi, ma penso che questo non interessi ai più e quindi la finisco qui.

Prima di chiudere vorrei ringraziare il Dott. Pino Catalano per avermi autorizzato ad utilizzare delle foto presenti nel suo blog "Mazara Forever" http://pinum.blogspot.it/ , un blog che tutti dovrebbero vedere, mazaresi e non. I mazaresi dovrebbero consultarlo per capire da dove vengono e come è cambiata la nostra città (sfortunatamente penso in peggio), i non mazaresi invece dovrebbero prenderlo come esempio su come costruire un blog che, attraverso delle foto, che solo all'apparenza sono normali e familiari, ricostruisce una parte della memoria storica di una comunità, per chi c'era e ha dimenticato e per chi non c'era e vuole capire da dove viene.
Grazie ancora.

Questo è quanto
Un saluto
Alessandro