giovedì 13 dicembre 2012

Taci, il nemico ti ascolta... (in questo caso ti segue)


Anche questa volta vado un po' di fretta ché mi devo allenare che poi c'ho il "Quesito con la Susi".
Ma anche questa volta non resisto alla tentazione e devo scrivere su una cosa che ho letto in parecchie bacheche su Facebook.

"ATTENZIONE!!
In questi giorni nelle aree di parcheggio e nei distributori di benzina alcune persone vi regalano gratis portachiavi per la macchina o la moto,
NO
N ACCETTATELI ASSOLUTAMENTE O BUTTATELI VIA: al loro interno c'è un microchip che segnala la vostra presenza in casa, quando uscite loro sono al corrente di dove vi troviate in quel preciso momento e possono entrare nella vostra abitazione senza preoccupazioni.
Questa è l'ultima pensata di alcuni malviventi dell'Est Europa per fare furti nelle nostre case"

Non ho modificato nulla, è proprio scritto così, copiato e incollato, errori compresi.
Non ho voluto nemmeno controllare su internet cosa si dice su quanto scritto sopra, anche perché per dimostrare che è una boiata pazzesca non è necessario.

Ci sono cose che non capisco, la prima è a chi viene in mente di scrivere scemenze del genere, cioè, esiste una professione che richiede una competenza specifica, un ufficio apposito, magari finanziato da soldi pubblici. Non lo capisco. Comunque.

Vorrei come sempre porre l'accendo sull'italiano che viene utilizzato per scrivere proclami del genere.
"...vi regalano gratis..." Ora, non vorrei dire, ma un regalo per sua natura è gratis, diversamente viene chiamato acquisto.

Sono curioso di capire come funzionano sti portachiavi, come fanno capire se sono in casa oppure no. Non mi venite a raccontare la favoletta delle onde radio perché è veramente ridicola. Che raggio può avere sta radio... Già appena esco fuori dalla città il telefonino non prende più bene e telefonare diventa un'impresa, pensate a sto portachiavi che invece riesce addirittura a comunicare la mia esatta posizione, manco avesse un GPS. E poi, se ne distribuiscono 100... quanta gente devono seguire contemporaneamente.

A questo punto però mi è venuta una idea, supponiamo che questo portachiavi funzioni veramente, a sto punto mi conviene prenderlo e lasciarlo sempre a casa, così i malviventi penseranno che io non esco mai.

Vorrei vederne uno, vorrei sapere chi ha scoperto questo portachiavi e vorrei pure sapere come hanno fatto a sapere che dietro questo crimine c'è una banda dell'est, perché per saperlo li devono avere presi almeno una volta, se fosse accaduto veramente penso che i telegiornali ne avrebbero quantomeno accennato.

Il buon senso è qualcosa che gente capace solo di fotografarsi con telefonino allo specchio in qualche toilet di una discoteca e postare le foto su Facebook ha perso.

Un saluto
Alessandro

venerdì 7 dicembre 2012

Saluti e Baci... (Salaparuta)

Torno a proporre una cartolina tra quelle in mio possesso.

Chiesa Madre e Castello di Salaparuta (Tp)
(fare click per ingrandire l'immagine) 
Anche questa volta, curioso, sono voluto andare a vedere come è cambiato ciò che è rappresentato in questa cartolina. Ecco cosa ho trovato.

lunedì 3 dicembre 2012

Per il professionista che è attaccato... (e non solo)

Dopo il post sulla dichiarazione per proteggersi dalle attività del ministero dell'interno su Facebook pensavo di non tornare più a trattare argomenti simili. Devo essere sincero... non ho resistito. Ecco una nuova dichiarazione che ho letto ultimamente in diversi post su Facebook.

"In risposta alle nuove linee guida e di Facebook di cui agli articoli L.111, 112 e 113 del Codice della Proprietà Intellettuale, dichiaro i miei diritti d'autore sono collegati a tutti i miei dati personali, disegni, dipinti, foto e video ecc ... pubblicato sulla mia pagina profilo, ma anche per il professionista che è attaccato. Per uso commerciale di quanto sopra il mio consenso scritto è richiesto in ogni momento!

Le persone che leggono questo testo può copiare e incollare sulla sua bacheca di Facebook. Questo permetterà loro di metterli sotto la protezione del diritto d'autore. Per questa versione, vi consiglio che Facebook è severamente vietato di divulgare, copiare, distribuire, diffondere, o di qualsiasi altra operazione contro di me sulla base del profilo e / o dei suoi contenuti. Le azioni di cui sopra si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti e / o altro personale sotto la direzione di Facebook. Il contenuto del mio profilo contiene informazioni private. Violazione della mia privacy è punibile dalla legge (UCC 1-103 1-308-308 1 e lo Statuto di Roma).

Facebook è ora un'entità a capitale aperto. Tutti i membri sono invitati a pubblicare un bando di questo tipo, o, se si preferisce, è possibile copiare e incollare questa versione. Se non è stato rilasciato questa dichiarazione, almeno una volta, è tacitamente consente l'utilizzo di elementi come le foto e le informazioni contenute nel tuo profilo aggiornato .."

La prima cosa che mi ha colpito, indipendentemente dal suo contenuto, è l'italiano incerto con cui è scritto il proclama (la figura del "professionista che è attaccato" è stupenda) e il fatto che molta gente lo abbia pubblicato così com'è dà da pensare.

O non hanno letto nemmeno bene cosa c'è scritto o non si sono accorti degli errori perché anche loro scrivono così. In entrambe i casi sono pessimista sul futuro del nostro paese.

La spiegazione che mi sono dato è che il testo precedente è stato prodotto dal traduttore di Google infatti, dopo un po' di ricerche, ho trovato questo:


"In response to the new Facebook guidelines I hereby declare that my copyright is attached to all of my personal details, illustrations, graphics, comics, paintings, photos and videos, etc. (as a result of the Berner Convention). For commercial use of the above my written consent is needed at all times!

(Anyone reading this can copy this text and paste it on their FacebookWall. This will place them under protection of copyright laws. By the present communiqué, I notify Facebook that it is strictly forbidden to disclose, copy, distribute, disseminate, or take any other action against me on the basis of this profile and/or its contents. The aforementioned prohibited actions also apply to employees, students, agents and/or any staff under Facebook’s direction or control. The content of this profile is private and confidential information. The violation of my privacy is punished by law (UCC 1 1-308-308 1-103 and the Rome Statute).

Facebook is now an open capital entity. All members are recommended to publish a notice like this, or if you prefer, you may copy and paste this version. If you do not publish a statement at least once, you will be tacitly allowing the use of elements such as your photos as well as the information contained in your profile status updates…"


Devo essere sincero non so se questo è scritto correttamente in inglese, ma mi aspetto che se questo testo viene dato in pasto al traduttore di Google si ottiene più o meno la versione sgrammaticata in italiano (non ho provato).

Come si può notare, tra le altre cose,  in alcuni punti é stato modificato per adattarlo al nostro paese (la citazione degli articoli del codice della proprietà intellettuale).

Torno a dire, dichiarazioni di questo tipo sono del tutto inutili e non risolvono alcunché in quanto i rapporti tra gli iscritti a Facebook e la società che gestisce il social network sono regolamentati da un contratto che avete sottoscritto all'atto dell'iscrizione e che non potete in alcun modo modificare (mi chiedo quanti lo hanno letto).

Se siete curiosi di sapere cosa può fare Facebook con le vostre foto potete leggere qui

https://www.facebook.com/legal/terms

Un'ultima cosa, ricordate che quando vi iscrivete ad un servizio su internet o installate un programma sul vostro PC vi vengono proposte delle condizioni di utilizzo che voi potete accettare o rifiutare, quindi:

Leggete SEMPRE ATTENTAMENTE E COMPLETAMENTE le licenze, le condizioni e i contratti che vi sottopongono perché sono per voi vincolanti

Siamo un paese senza futuro.

Un saluto
Alessandro

sabato 1 dicembre 2012

Il vecchio e il nuovo... (la versione di java)

Devo essere sincero, non ho mai amato particolarmente Java, il linguaggio di programmazione, non l'isola, che tra le altre cose non ho mai visitato.
Non so perché ma l'ho sempre cordialmente detestato, non sono mai riuscito a godere del famoso vantaggio che deriva dal "write once, run everywhere" perché con me non ha in genere funzionato.

Già la Oracle nel presentare il prodotto fa un po' di confusione.

Pagina di presentazione di Java
(fare click per ingrandire)

E' evidente che in questa pagina è spiegato cosa è possibile ottenere utilizzando un programma scritto con Java e non cos'è Java, comunque.

Per motivi di sicurezza la Oracle consiglia di installare sempre l'ultima versione, però mi capita spesso di imbattermi in programmi capricciosi.
Il programma X funziona solo con la versione Y delle macchina virtuale, ne con quelle precedenti ne con quelle successive. Il problema è inoltre che sfortunatamente di alcuni di questi programmi non si può fare a meno in quanto per effettuare alcune operazioni si deve utilizzare necessariamente quel programma (per esempio per generare alcuni documenti da sottoporre all'agenzia delle entrate). Cosa fare quindi?
Necessariamente si deve installare la versione della macchina virtuale richiesta esponendo il PC a rischi legati alle vulnerabilità presenti in questa o quella versione.

Chissà quante versioni ho installato sulla mia macchina perché io, sinceramente, ho altro da fare nelle vita che controllare questo. Finché il PC cammina e tutto va bene non mi pongo problemi.
Ieri però ho dovuto utilizzare un applet Java e per essere sicuro che funzionasse bene volevo verificare di avere installato l'ultima versione della macchina virtuale. Per quanto mi sia sforzato nelle proprietà Java del pannello di controllo non ho trovato nulla.

Per sapere ciò ho quindi utilizzato la seguente pagina internet messa a disposizione dalla stessa Oracle

http://www.java.com/en/download/testjava.jsp

e con sorpresa questo è stato il risultato.

(fare click per ingrandire)

Mah. Mi sarò perso qualche versione, capita. Prima però di installare quanto consigliato voglio sapere che versione ho installato e quindi faccio click sul link presente nella pagina, il risultato è stato ancora più stravagante.

(fare click per ingrandire)
Cioè ho l'ultima versione installata. Questo come dicevo prima è dovuto al fatto che java consente d'installare diverse versioni e lo fa anche in cartelle diverse come indicato nella seguente pagina:

http://www.java.com/it/download/faq/remove_olderversions.xml

Che fare? Come consiglia Oracle disinstallate tutte le versioni non necessarie seguendo le istruzioni indicate nella pagina.

Ecco anche perché non amo Java.

lunedì 19 novembre 2012

Il canale di iFraffrog

Per motivi che sono un po' lunghi da spiegare, lavoro e studio la notte. Si, studio, perché sono sempre curioso e, per quanto uno conosca, d'imparare non si finisce mai. Tecniche nuove, idee per realizzare composizioni efficaci e altro. Cercavo qualche approfondimento, quindi, sull'uso della tavoletta grafica che io uso principalmente per le rifiniture nelle maschere di livello, per un controllo maggiore nelle selezioni complesse, con gli strumenti di "healing"  o ancora per la creazione dei tracciati con lo strumento penna. La uso pure, sopratutto, quando uso Illustrator programma che detesto cordialmente. Alla ricerca quindi di qualcosa d'interessante mi sono imbattuto nel canale di youtube di Fraffrog.

Devo essere sincero, non ho visto tutti i video, ma ne ho trovato alcuni veramente interessanti. Quello che più mi ha colpito nelle creazioni di questa talentuosa e geniale ragazza non è tanto la tecnica per la realizzazione di determinati video che, in ogni caso,  dimostra di conoscere e utilizzare propriamente, perché sarebbe ingiustamente riduttivo. Ma la padronanza con cui gestisce i contenuti, l'efficacia e la semplicità con cui riesce a comunicare  emozioni ed idee avendo ben chiari i meccanismi per la realizzazione di tutto ciò. Il risultato è veramente stupefacente, considerando la giovane età (devo essere sincero non ho letto nulla del suo profilo ma non penso che abbia più di 20 anni).

Potere vedere i seguenti filmati 








Una ragazza da seguire.

Il suo canale 



Un saluto
Alessandro

martedì 13 novembre 2012

Per la Stazione?... (Mirabella Imbaccari)

Perché fare una cartolina che raffigura una stazione ferroviaria? Me lo sono chiesto tante volte e mi sono dato questa personale risposta. Forse in quel paese non c'è poi così tanto da essere fotografato e posto sopra una cartolina. La cartolina con la stazione manda pure un altro messaggio, "Ehi, non siamo messi mica tanto male, il progresso è giunto fino a qui. Abbiamo anche una stazione ferroviaria".
Sarà... Mi è capitata questa cartolina tra le mani e come al solito mi sono incuriosito e ho voluto vedere com'è ora quel posto.

Stazione di Mirabella Imbaccari
(Fare click sull'immagine per ingrandire)
Ecco quello che ho trovato...
Devo essere sincero, sconoscevo l'esistenza di questo paese. Si trova in provincia di Catania, relativamente vicino a Caltagirone e Piazza Armerina e come da cartolina era dotato di stazione che faceva parte della linea
Dittaino - Caltagirone. La linea era a scartamento ridotto, scelta costruttiva che permetteva di realizzare le linee ferroviarie in economia. Questa linea era utilizzata principalmente per il trasporto dello zolfo estratto in zona e per lo spostamento dei lavoratori delle varie miniere. Comunque, come al solito, se volete sapere altro potete consultare la pagine relativa alla linea presente su wikipedia. Il comune è troppo lontano da dove abito io per andare a fare una foto del luogo e decido quindi di usare "google street view" per vedere com'è cambiato il posto. 

Il luogo della stazione adesso.
(Fare click sull'immagine per ingrandire)
Ben chiara e riconoscibile c'è la torretta con il serbatoio dell'acqua da usare per le locomotive a vapore. Il problema è che è l'unica cosa che è rimasta. Anche qui la stazione non c'è più. Perché è stata abbattuta non so e, tra le altre cose, è stata sostituita da una abitazione non particolarmente bella architettonicamente parlando. Mah.

Questo è quanto.
Un saluto
Alessandro

lunedì 5 novembre 2012

50 e non più di 50... (ancora)

Come ho detto nel mio ultimo post il tempo che ho a disposizione non è molto. Ho pensato quindi di fare una ricerca per vedere cosa viene visto di più nel sito, quali sono le parole di ricerca più utilizzate per giungere ai miei post, in modo da potere utilizzare il mio poco tempo per scrivere maggiormente degli argomenti che hanno raccolto più successo ed accontentare i miei lettori. Sarà stato il post sulla stazione di Santa Ninfa ad interessare di più oppure uno di quelli su photoshop. Per avere idea di ciò consulto i dati raccolti con il sistema di monitoraggio messomi a disposizione da Google

Parole chiave dell'ultima settimana (fare click per ingrandire)
I risultati sono quantomeno sorprendenti, almeno per me.


Come passa il tempo... (La foto rovinata)

Ultimamente sono stato un po' impegnato e non ho avuto tanto tempo da dedicare alla scrittura di un post per il blog, anche perché poi mi rimproverano dicendo che dedico troppo tempo a questa attività e sono poco produttivo. Non è vero, ma tant'è. Vado quindi di fretta e scrivo su una tecnica veloce che consente di invecchiare e far sembrare maltrattata qualunque immagine, anche la più nuova.


Bisogna dire la verità, ero bellino da piccolo. Veramente sono bello anche ora, comunque. Non ho avuto bisogno di rendere vintage la foto, anzi, pero voglio fare in modo che la foto appaia come tutta stropicciata e piegata per incuria. Come fare?

sabato 27 ottobre 2012

Per la stazione?... (Santa Ninfa)

Mi capita tra le mani questa cartolina.

Panorama di Santa Ninfa dalla stazione - immagine 01
(Fare click per ingrandire)

Come dice la didascalia stessa si tratta del paese di Santa Ninfa in provincia di Trapani e si vede chiaramente la stazione in primo piano e il paese dietro. Decido allora di recarmi nello stesso posto dove è stata realizzata la foto per vedere come è cambiato e scattare una nuova istantanea. Io, però, non ho idea di dove si trovi la stazione e per avere una idea di dove dovrò andare utilizzo quello stupendo programma che è "Google Earth" per individuare l'edificio. Una volta individuato scelgo "Street View" per guardare più o meno cosa dovrei vedere e dove dovrei mettermi per scattare una foto simile a quella della cartolina.

Stazione di Santa Ninfa - immagine 02
(Fare click per ingrandire)


Però vedo subito che c'è qualcosa che non va. Dov'è finito il paese?

Innanzi tutto mi vene il dubbio che magari il paese si veda dall'altro lato della stazione, ma come potete vedere dall'immagine seguente non si vede nulla.


Ciò che si vede di fronte la stazione - immagine 03
(Fare click per ingrandire)

Tra le altre cose vedo, dalla vista satellitare, che se quella è la stazione, per come è orientata, il paese non è possibile vederlo. Allora penso che quella non sia una stazione ferroviaria. Però a guardarla bene la costruzione ha la stessa forma di quella ritratta nella cartolina e poi, spostandomi un po' ho trovato un edificio che è in maniera inequivocabile un casello. Non c'è niente da fare, quella è una stazione.
Magari, però, potrebbe non essere la stazione di Santa Ninfa, ma di un altro paese. Ma attorno non c'è nulla se non Santa Ninfa che per quanto lontana dista solo 3 km.

Non c'è quindi altra soluzione se non che le stazioni sono due, una è quella della cartolina, l'altra è quella dell'immagine sopra, anche se sembra strano che un paese così piccolo abbia avuto due stazioni. Ho fatto una piccola ricerca ed è venuto fuori che effettivamente Santa Ninfa aveva due stazioni ferroviarie.

Tra il 1910 e il 1930 venne costruita la linea ferroviaria che da Castelvetrano arrivava fino a Burgio, collegando molti paesi della valle del Belice tra i quali Santa Ninfa.
Negli anni trenta si pose il problema di collegare i comuni della valle del Belice con Trapani evitando di dovere passare da Castelvetrano e Mazara. Si decise quindi di far partire la linea dalla stazione di Santa Ninfa e proseguire fino alla stazione di Salemi per poi deviare verso Calatafimi fino a Trapani. Ma i lavori della linea cominciarono troppo tardi e nel frattempo si stava già realizzando il tratto che andava da Alcamo Diramazione a Trapani via Milo. Venne quindi messo in esercizio solo il tratto che andava da Santa Ninfa a Salemi. Entrambe le linee, per motivi economici, furono realizzate a scartamento ridotto. Il rovescio della medaglia di tale scelta fu che i treni erano costretti a velocità moderate che andavano dai 30 ai 50 km orari. Per comodità, quindi, venne realizzata una seconda stazione più vicina al paese di quella della linea Castelvetrano - San Carlo - Burgio. La linea Santa Ninfa - Salemi venne dismessa nel 1959 mentre la Castelvetrano - San Carlo - Burgio non venne più utilizzata dopo il terremoto del 1968 che colpì la valle del Belice.

Ricapitolando, la stazione raffigurata nella cartolina è quella della linea Santa Ninfa - Salemi, mentre l'altra è quella della linea Castelvetrano - Burgio. Bene, ma dov'è la stazione della cartolina?

Ho cercato per diverso tempo in lungo e in largo dove poteva essere la stazione, ma senza risultato. Tra le altre cose seguire e ricostruire le linee ferrate è complicato in quanto i binari sono stati tolti e in alcuni casi sul tracciato sono state costruite abitazioni. Insomma con quanto avevo a disposizione non era possibile trovarla.

Mi sono rivolto allora ad un caro amico, Andrea Borruso (http://blog.spaziogis.it/), che si occupa di GIS chiedendo se mi poteva far visionare qualche vecchia cartina che mi consentisse di trovare la stazione e uno volta analizzato il tutto e sovrapposto diverse cartine ecco il risultato.

In giallo la linea Santa Ninfa - Salemi
In rosso il punto dove sorgeva la stazione in cartolina
In verde la linea Castelvetrano - San Carlo - Burgio
In celeste la stazione di Santa Ninfa campagna
(Fare click per ingrandire)

La stazione non si trova perché non esiste più, al suo posto sono state costruite le case del quartiere nuovo del paese. Quella zona, infatti, è stata utilizzata subito dopo il terremoto del 1968 per la costruzione delle abitazioni provvisorie dei terremotati. Perché l'edificio sia stato eliminato non lo so, non penso che sia caduto durante il terremoto. Nell'immagine in giallo è segnato il percorso della linea Santa Ninfa - Salemi e in rosso (metro più, metro meno) il punto dove sorgeva la stazione. In verde invece è segnato il percorso della linea Castelvetrano - San Carlo - Burgio e in celeste la stazione di Santa Ninfa campagna (vedi immagine 01).
In rosso è segnato il perimetro del vecchio paese che si vede raffigurato nella cartolina.

Spero di non avere sbagliato niente.
Un saluto
Alessandro

giovedì 25 ottobre 2012

Déjà vu

Una volta, quando facevo lo sviluppatore, ero costretto a testare le mie applicazioni web con tutti i browser possibili, non che ci fosse una grande possibilità di scelta. Per questo installavo sempre Netscape (buonanima), un browser che tra le altre cose trovavo ottimo. Ricordo anche che era possibile modificare con facilità la lingua d'installazione e per divertimento una volta mi sono detto, "Vediamo com'è in Giapponese". Il problema è nato quando volevo che tornasse in inglese, in quanto non ricordavo più quale percorso nei menù dovevo fare.

Da allora ho imparato che è sempre meglio avere un sistema per resettare le preferenze del programma che si sta utilizzando così da far tornare il tutto come se fosse appena installato.

giovedì 18 ottobre 2012

Io sottoscritto me auspico

Per caso oggi ho visto su Facebook, pubblicato da alcuni utenti, la seguente dichiarazione: 

"IL MINISTRO DEGLI INTERNI ITALIANO HA CHIESTO ( E OTTENUTO) L'ACCESSO AI PROFILI FB. QUINDI COPIA-INCOLLA IL SEGUENTE MESSAGGIO.
Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi GENERE , struttura governativa o privata, NON HANNO IL mio permesso (tranne su richiesta esplicita e con consenso mio personale) di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi ARGOMENTO pubblicata nel mio profilo o diario. Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato. La violazione della mia privacy è punita dalla legge.
CC - 1 - 308 -1-103. Facebook è ora un'entità quotata in borsa PERTANTO RESA PUBBLICA AZIENDA QUINDI SOTTOPOSTA AD OBBLIGO DELLA LEGGE SULLA PRIVACY.
Siete tutti vivamente consigliati di pubblicare un bando tipo questo, o se preferite, copiare e incollare direttamente questa versione. Non pubblicare tale dichiarazione almeno una volta, permette indirettamente l'uso di oggetti quali immagini e informazioni contenuti nei vostri aggiornamenti di stato pubblici."


Non sono un drago in legge ma ad occhio e croce quanto scritto sopra penso sia quantomeno senza senso (per non dire una boiata). 

Qualunque cosa si pubblica su Facebook diventa per definizione pubblica, cioè a disposizione di tutti, ed è una pia illusione che le foto pubblicate, ad esempio, posso essere viste solo ed esclusivamente dai propri contatti (basta che uno di questi la condivida per renderla visibile ad altri contatti che a loro volta la possono condividere con altri ancora e via dicendo). 

Se la polizia postale e delle telecomunicazioni vuole accedere ai profili degli utenti di Facebook, basta che si faccia autorizzare da un magistrato, magari con una rogatoria internazionale e in quel caso non è una dichiarazione come questa che la può fermare. Mi aspetto, inoltre, che, senza autorizzazione del giudice, la polizia si guardi bene dall'accedere ai nostri profili in quanto qualunque cosa dovesse acquisire non si potrebbe utilizzare in tribunale.

Inoltre il trattamento di quanto pubblicato viene gestito da Facebook con la modalità che noi abbiamo accettato nel sottoscrivere il contratto all'atto dell'iscrizione e non è possibile modificarlo in modo unilaterale con una dichiarazione del genere. 

Insomma, penso che possiamo dormire sonni tranquilli. La cosa che invece mi preoccupa di più è la facilità con cui su Facebook si condividono o copiano contenuti quantomeno discutibili senza nemmeno verificarne la veridicità.
Il risultato è che Facebook è pieno di post dal contenuto a dir poco inesatto se non in alcuni casi delirante, tipo questo

"ATTENZIONE ! Vi informo che qualche figlio di buona donna stà pubblicando video invisibili e foto indecenti per le famiglie, sui profili senza che voi lo sappiate. Il padrone della bacheca non lo vede, ma gli altri si!!! Compare come se fosse una pubblicazione originale, addirittura viene aggiunto un commento. Per favore, ...se per caso accade sulla mia bacheca o se vi arriva qualcosa del genere da parte mia, cancellatelo!! L'amicizia e il rispetto verso voi per me significa molto!!! Copiate e diffondete sulla vostra bacheca, avvisate i vostri amici così evitiamo problemi e questioni offensive, grazie! fatelo girare ' GRAZIE"

Evidentemente è falso.

Come dice il proverbio: "Di quel che si vede metà si crede, di quel che si sente si crede niente". Su Facebook sembra non valere.

Un saluto
Alessandro


lunedì 15 ottobre 2012

Saluti e Baci... da Grotte

Un mio parente, in tempi andati, gestiva una cartolibreria. Una volta dismessa, sono riamaste chiuse, in buste e cassetti, migliaia di cartoline antiche invendute. Questa estate per caso le ho ritrovate e ho passato tantissimo tempo a guardarle. Assieme a queste ho trovato anche delle cartoline che ci sono state spedite da altri parenti che vivevano in città della mia provincia o da amici e conoscenti di mio zio che lo salutavano dalle più remote città dell'Italia e in alcuni casi dall'Africa coloniale. Mi è sembrato strano che delle persone spedissero, per fare avere notizie di se, delle cartoline da città che distano tra loro solo pochi chilometri. Però, ripensandoci bene, nel periodo in cui sono state scritte, le vie di comunicazione non è che fossero proprio sviluppate, e non tutti possedevano il telefono.

Le cartoline vanno dai primissimi del 900 fino agli anni 70. Alcuni di questi luoghi raffigurati mi sono familiari e non sono poi cambiati molto, altri invece sono adesso completamente diversi. Altri ancora non esistono più.

Tra le varie cartoline mi è capitata questa.

Cartolina dei primi del 900 di Grotte (fare click per ingrandire)

Grotte è un paese che conosco e sono quindi andato nello stesso punto dove è stata scattata la foto e questo è il risultato.
Per prima cosa ho cercato il punto esatto dov'era posizionata la macchina fotografica per cercare di scattare una foto con una inquadratura simile. Sfortunatamente questo non è stato possibile perché sono stati piantati degli alberi che adesso ostruiscono la visuale. Comunque la foto che ho scattato è questa.


La piazza adesso (fare click per ingrandire)
A parte la chiesa di fronte che è stata ripulita dalle piante che crescevano sui muri, complessivamente non è cambiato molto.

Per vedere invece gli edifici che si trovano nella parte destra della cartolina bisogna scendere sulla strada accanto in quanto gli alberi coprono tutta la visuale. 

Ed ecco qui cosa si vede. 

La chiesa vista dalla strada laterale. (fare click per ingrandire)
Le colonne e il timpano non esistono più e al loro posto è stata realizzata la costruzione che vedete. Mentre il balcone è rimasto anche se, sotto di esso, è stata realizzata una finestra che nella foto della cartolina non è presente.

Spero di avere l'opportunità di potere ancora testimoniare come cambiano i luoghi nel tempo.

Un saluto
Alessandro


venerdì 12 ottobre 2012

Einstein e le 50 tette più belle del mondo

Facebook è una grande azienda quotata in borsa, dove lavorano tanti ingegneri e, mi aspetto tanti esperti di marketing. E' attuale il dibattito sul tracciamento della navigazione web degli utenti che le aziende utilizzano per proporre pubblicità mirate e mi aspetto che una azienda come Facebook utilizzi largamente questa tecnica. Ad essere sincero però comincio a ricredermi.

L'altra sera, mentre navigavo su Facebook ho fatto distrattamente click sull'elenco delle pagine che secondo lui mi sarebbero piaciute. Non nego che sono rimasto sorpreso e divertito.

Pagine che secondo Facebook dovrebbero piacermi

Vada per il parco archeologico di Selinunte che in teoria potrebbe interessarmi visto che dista pochi chilometri da casa mia. Però sinceramente non riesco a capire perché, secondo Facebook, mi dovrebbero piacere le 50 tette più belle del mondo. Innanzi tutto mi aspetto che le donne siano 25 e non 50 perché in questo caso le tette dovrebbero essere 100 visto che ogni donna ne ha due. Dubito che una donna ne abbia una più bella e l'altra così così.

Sono andato indietro nella memoria per capire quale mio comportamento ha potuto far dire a Facebook che io sia interessato a questo argomento, ma sinceramente non ho trovato nulla di compromettente. Se a qualcuno piace una pagina di questo tipo è un porcone? Se si,  Facebook pensa forse che io lo sia?

In quanto maschio la pagina potrebbe a rigore essere effettivamente proposta. La maggior parte delle persone non modifica le proprie impostazioni col risultato che cliccando su mi piace Facebook comunica a tutti la felice scelta. Ma se uno è coniugato e ha nella lista degli amici la propria consorte, questa potrebbe non prenderla bene in quanto, a rigore di logica, le uniche tette che gli dovrebbero piacere sono le sue e non le 50 proposte.

Mi consola il fatto che mi venga proposta la pagina su Einstein, anche se a pensarci bene essendo morto da tempo dubito che possa essere aggiornata. E poi io sono laureato in matematica e non in fisica.

Comincio a capire perché il titolo in borsa non è andato poi così bene.

Un  saluto
Alessandro



giovedì 11 ottobre 2012

La scuola come un gioco...

Sono stato invitato a prendere un caffè a casa di una mia cara amica e, abitando questa all'ottavo piano, dal suo balcone si gode una vista sulla città veramente stupenda. Non resisto alla tentazione e, non avendo altro che il cellulare con me, affacciatomi dal balcone, scatto una foto della scuola elementare che ho frequentato.

La scuola elementare femminile di Mazara


Una foto ideale su cui applicare l'effetto miniatura, o tilt shift, molto utilizzato di questi tempi. Come fare?


lunedì 8 ottobre 2012

Latomie... (Antica fermata) Anticata

La fermata "Latomie" è la terza fermata della linea "Castelvetrano - Magazzolo - Porto Empedocle - Agrigento", linea a scartamento ridotto oramai dismessa, partendo da Castelvetrano. Penso che in futuro scriverò diversi post su questa linea, visto che con la stazione di Selinunte ancora non ho finito.

Sempre preso dalla mia voglia di documentare ho scattato la seguente foto

Antica Fermata Latomie

Questa, sinceramente, mi è venuta meglio di quella della stazione di Selinunte. Però mi sono detto...

E' se questa la antichiamo? Le foto anticate in questo momento vanno di gran moda e se devo essere sincero non so perché, ma tant'è.

Apriamo quindi la nostra immagine con photoshop e creiamo un livello regolazione "Curves".
Selezioniamo il canale rosso e dopo avere scelto come punto su cui agire il punto centrale della griglia alziamo la curva quanto basta per rendere il rosso dominate. Mi raccomando, non esagerare.

Modifica della curva del canale rosso

Dopo avere fatto questo passiamo al canale blu e, sempre dopo avere scelto il punto centrale della griglia, abbassiamo la curva leggermente per togliere un po' di colore blu e per esaltare il giallo

Modifica della curva del canale blue


Stesso discorso per la modifica delle curve del canale verde, solo che qui i punti su cui bisogna agire sono due e la curva va modificata come in figura. Questo per modificare il rosso nelle ombre e il giallo nelle luci


Modifica della curva del canale Verde

Fatto ciò aggiungiamo un livello di regolazione "Levels" e regoliamo secondo i gusti per scurire un po' la foto. Solito discorso, non esagerate. 

Modifica dei livelli per scurire la foto.

Il risultato finale è il seguente

"Anticata" fermata Latomie

Per vedere gli ingrandimenti delle immagini basta cliccare sopra le stesse.

Per ora è tutto.
Un saluto
Alessandro



sabato 6 ottobre 2012

Bunker a Campobello

E' frequente vedere queste costruzioni dalle nostre parti, quasi non ci si fa più caso, tante sono. Questa però, tra tutte quelle che ho visto, ha di stravagante lo stemma del genio pioniere riportato sopra una feritoia. Si trova alla periferia di Campobello di Mazara.


giovedì 4 ottobre 2012

Eternamente Candidati

A Palermo, ad ogni elezione, ci sono tre candidati che sembrano candidarsi sempre, anche ora per le prossime regionali. I loro nomi lì, letti chissà da quante persone distrattamente, ma sempre lì. Comunali, provinciali, regionali, ecc. compare il loro invito al voto, a indicare il proprio nome o numero sulla scheda elettorale e lo fanno con una semplicità di altri tempi. Niente slogan del tipo... "la politica che piace" o "la faccia seria della politica" o ancora più stravaganti tipo "riattacchiamo le arance agli alberi". No, solo "Date il voto al N°1 Gioacchino Cipolla, Avv. Coci N° 2" e al N° 4, che il nome non si legge. Perché il tempo è passato e qualcuno ha coperto questo invito con qualche manifesto, poi strappato via, o scritto stupidamente sopra con la vernice. Chissà se sono stati eletti, nonostante il loro invito sia lì da più di 60 anni. Forse il partito (P.M.S.) si sarà sciolto.

Pubblicità elettorale del "Partito Monarchico Siciliano" degli anni 40 in via Napoli a Palermo

Aberrazioni Cromatiche ed FS

Io c'ho la fissa delle stazioni, lo devo confessare, forse perché per 12 anni ho vissuto in un appartamento della stazione di Mazara del Vallo, datoci in affitto dalle "Ferrovie dello Stato", visto che il mio papà era capostazione. Per me, quindi, le stazioni sono dei posti familiari, che hanno un fascino incredibile. Decido quindi di imbracarmi in un progetto che ho sempre voluto realizzare, creare un archivio fotografico delle stazioni siciliane. Armato delle migliori intenzioni e con i mezzi che in questo momento mi posso permettere, decido di cominciare a fotografare tutte le installazioni ferroviarie, caselli e stazioni, della linea dismessa Castelvetrano-Agrigento. Come primo soggetto scelgo la stazione di Selinunte.

Stazione di Selinunte
La Stazione ferroviaria di Selinunte


Ok, non sono il massimo come fotografo ma, sinceramente, pensavo di avere fatto una bella foto e comunque con una Sony Cybershot (DSC-S730) non penso che avrei potuto fare di meglio. Quando sono tornato a casa e ho visto la foto col pc mi sono reso conto che non è proprio il massimo. Mi sono accorto, tra le altre cose di un fastidioso effetto presente in quasi tutta la foto, dovuto all'ottica della macchina fotografica, l'aberrazione cromatica.

Aberrazione cromatica con aloni blu

L'aberrazione cromatica consiste in questo alone colorato presente sul bordo dell'albero e in tante altre parti della foto, (sui pali, agli spigoli dei camini. ecc...). In questa foto sono presenti blu, come sopra. o gialli, vedi sotto.

Aberrazione cromatica con aloni blu e gialli
L'aberrazione cromatica è un effetto dovuto alla rifrazione, se vi interessa sapere tutto su ciò potete leggervi quanto c'è su wikipedia. Per correggere il difetto con Photoshop è possibile usare il filtro "Lens Correction.."

Il filtro Lens Correction
e una volta attivo, nella scheda "Custom" bisogna agire sul controllo evidenziato modificando i suoi valori per ottenere una riduzione dell'effetto.

La scheda del filtro "Lens Corrections"


Modificare i valori per ridurre l'effetto Aberrazione
Devo dire la verità, l'effetto ottenuto non era proprio quello voluto. Che fare allora? Ho sperimentato quindi un altro metodo. Ho creato un nuovo livello di regolazione "Hue/Saturation" e dopo avere scelto nel menù a tendina il colore "Blues" ho, tramite lo strumento contagocce, selezionato con esattezza il colore  che voglio modificare.

Selezione del colore da desaturare

A questo punto ho agito sul controllo saturazione desaturando il più possibile il colore in modo da eliminarlo.

Desaturazione del colore blu

Il risultato finale è il seguente:

Albero senza effetti di aberrazione cromatica
Alcune precisazioni:
Evidentemente agendo sul controllo saturazione si desatura tutta l'immagine e non solo quello che serve. E' necessario quindi associare una maschera di livello al livello regolazione "Hue/Saturation" e modificarla opportunamente in modo da non applicare le modifiche dove non necessitano.

Attenzione a non desaturare troppo se no diventa tutto grigio. Se può aiutare agire anche regolando la tonalità e/o cambiare il metodo di fusione del livello di controllo in "Color".

Per togliere le aberrazioni di colore giallo ripetere la stessa procedura selezionando ovviamente il colore "Yellow" dal menù a tendina.

Questo è quanto, per ora.
Un saluto
Alessandro

martedì 2 ottobre 2012

"La stanza di rimazzito", la stanza dove si mette di tutto, non necessariamente con ordine. Mi ha sempre affascinato questo termine. La mia scrivania è un po' un rimazzito, dove le cose si stratificano e c'è un po' di tutto. Dalle bollette al telefonino, cavi e cavetti, penne e telecomandi. Quando si cerca qualcosa tutto si rimescola, ma almeno io ho una certezza, se ho bisogno di qualcosa so che si trova sulla scrivania. Similmente, sul pc, ho pure la mia cartella "Rimazzito" dove regna il caos ma dove trovo tutto quanto mi è utile per il mio lavoro. Così voglio ricominciare con questo blog, organizzandolo (o disorganizzandolo) come un rimazzito, un luogo dove scrivere di tutto, non necessariamente seguendo un filo logico tra un post e un altro, trattando i più svariati argomenti, da quelli tecnici al semplice "così... per parlare" o discutere delle mie passioni. Quando ho lavorato ho preso tanto dalla rete, quando ne avevo bisogno, vorrei adesso restituire anche solo un po' di quanto ho preso, nella speranza di essere di utile a qualcuno, un po' come gli oggetti che si trovano sulla mia scrivania.