lunedì 27 gennaio 2014

Il tracciato della linea ferroviaria Agrigento-Naro-Licata

Questa volta le linee rappresentate nel tracciato sottostante sono due, in quanto il tratto Margonia - Canicattì si può, a tutti gli effetti, considerare una diramazione della linea Agrigento - Naro - Licata.

Ecco l'elenco delle stazioni.

Agrigento - Naro - Licata.
  • Agrigento Bassa
  • Favara
  • Zolfare Deli
  • Fermata Deli
  • Margonia
  • Naro
  • Camastra
  • Palma Di Montechiaro
  • Torre di Gaffe
  • Fermata Scifitelli
  • Licata
Diramazione Margonia - Canicattì

  • Margonia
  • Fermata Rocca di Mendola (Molinazzo)
  • Canicattì
Qui di seguito il tracciato. Per le informazioni riguardanti la linea leggere quanto presente nella pagina di wikipedia relativa

http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Agrigento-Naro-Licata

TRACCIATO DELLA LINEA FERROVIARIA 
AGRIGENTO - NARO - LICATA


Per questo tracciato, come per tutti, valgono le seguenti note...
NOTE IMPORTANTI:

  • Il tracciato è stato costruito utilizzando Google Earth.
    Per individuare il percorso delle linee ferroviarie, in alcuni casi, è stato consultato il Geoportale Nazionale http://www.pcn.minambiente.it/GN/
  • Le iconette raffiguranti il treno indicano chiaramente le stazioni, mentre le altre indicano le case cantoniere (o caselli).
  • Facendo click sulle iconette delle stazioni si ottengo le informazioni relative
    (vedi immagine)

  • E' possibile ingrandire e spostare la cartina utilizzando gli appositi comandi posti sulla mappa  in alto a sinistra.
  • E' possibile selezionare la visualizzazione che si desidera tra Mappa, Terreno, Satellite e Earth (per quest'ultimo tipo di visualizzazione è necessario installare il plug-in relativo)
  • Le mappe sono state fatte con tutta l'attenzione e l'accuratezza possibile. Siccome Google sostituisce frequentemente le immagini satellitari può capitare che la linea, che è stata tracciata utilizzando una immagine scattata in una certa data, risulti spostata nelle nuova. (vedi immagine sottostante)
    Quando la correzione da apportare è stata minima questo problema è stato risolto. In altri è stato lasciato il tracciato inalterato.
A sinistra il tracciato corretto.
A destra quello disallineato

Un ringraziamento va a Pietro Fattori, Renzo Bajona, Domenico Palazzo del gruppo facebook "Ferrovie di Selinunte" (https://www.facebook.com/groups/189817344487561/) per i suggerimenti che mi hanno dato per trovare l'ubicazione di alcune stazioni non più esistenti, in quanto demolite.
Nel caso in cui troviate degli errori o dei mal funzionamenti, segnalatelo pure.

Questo è quanto.
Un saluto e al prossimo tracciato.

venerdì 17 gennaio 2014

Saluti e Baci... (I villaggi di Gibellina)

La notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, a Gibellina, faceva freddo. Da poco si è scatenato l'inferno e ai superstiti l'unica cosa che rimane è la disperazione. Per primi accorrono i vigili del fuoco, ma poco posso fare di fronte all'immensità del disastro. Non vi sono più strade, interi paesi rasi al suolo. Chi è sopravvissuto cerca un riparo per la notte, c'è chi si rifugia in auto, chi invece costruisce dei con dei teli che si utilizzano nelle vigne una tenda di fortuna per riparasi dalla pioggia. 

Non esiste la protezione civile e ognuno, nell'immediato si arrangia come può. Successivamente verranno costruite delle tendopoli e ancora dopo, in attesa della ricostruzione dei paesi, che si prevede celere, sono state allestite delle baraccopoli.
Esattamente due il "Villaggio Madonna delle Grazie", e il "Villaggio Rampinseri" più vicino forse a Santa Ninfa che a Gibellina. 

Villaggio Madonna delle Grazie
(fare click per ingrandire)


La collinetta visibile nella prima foto che compone
la cartolina del "Villaggio Madonne delle Grazie"
(Fare click per ingrandire)

Nelle cartoline ci cerca di raffigurare una certa normalità ritrovata fotografando il prefabbricato che fa da comune oppure quello adibito a Bar.

Villaggio Rampinseri
(fare click per ingrandre)

Villaggio Rampinseri oggi
(fare click per ingrandire)

Oggi, fortunatamente non esistono più e tutte le famiglie ospitate hanno adesso una casa, ma ancora visibili sono nel terreno le traccie delle costruzioni.

Questo è quanto
Un saluto
Alessandro